Il piedino tatuato della first lady inglese Samantha Cameron vi scandalizza? In tutta probabilità sarete figli (anagraficamente o culturalmente) di un’altra epoca perché con l’avvento del Terzo millennio la passione per i disegni sulla pelle si è spostata dalle malfamate bettole di periferia e dalle platee sudaticce dei concerti rock ai club più esclusivi frequentati dal gotha di sport, spettacolo, cultura e persino imprenditoria.

Ebbene sì il tatuaggio «fa molto potere» proprio com’era presso le antiche tribù Maori, dove servivano a indicare le virtù di un guerriero. In Italia i «combattimenti» non hanno certo come gli sfondo i paradisiaci scenari della Polinesia ma i più composti (si fa per dire) contesti televisivi. E chi «compete» spesso e volentieri cede alla tentazione di un bel tatuaggio.

L’estate scorsa le cronache gossippare si soffermavano, per esempio, sulla stellina che il past president di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo reca sull’avambraccio. Simbolo discreto, difficile da contestualizzare. Che sia il segno celebrativo dell’ultimo mondiale vinto dalla Ferrari? Per restare in ambito automobilistico Lapo Elkann, rampollo di casa Fiat, ha più di una volta ceduto alla tentazione di tatuarsi: il suo corpo ospita due ideogrammi cinesi il cui significato è rispettivamente «Non arrendersi mai» e «Vivo», la scritta «Outsider», le oscure iniziali «B. B.», il simbolo dello scorrimento veloce delle vecchie videocassette, la Statua delle Libertà e… lo scudetto dello Juventus.  Altro gioiello di famiglia.
Tornano spesso nei reportage fotografici dei giornali scandalistici i tatuaggi del manager Flavio Briatore, in qualche modo connessi alla sua storia d’amore con Elisabetta Gregoraci. Meno fortunata fu la modella Naomi Campbell, che proprio dell’ex timoniere del team Renault è ex compagna e le di lui iniziali reca ancora tatuate sul braccio.

Più facile trovare Vip «insigniti» di disegno sulla pelle nel cosiddetto mondo dello spettacolo. Almeno tre quarti di Hollywood è tatuata: dal pirata Johnny Depp all’ammaliante Angelina Jolie, da Catherine Zeta Johnes a Hugh Grant. Nel mondo del rock nessuno è tatuato come l’ormai attempato chitarrista albino Johnny Winter. Noi, molto più modestamente, ci accontentiamo dell’«affresco vivente» di Fabrizio Corona e della Coppa del mondo alzata nella notte di Berlino 2006 e immortalata sulla coscia di Marco Materazzi. Non sarà il volto del Che che Diego Armando Maradona porta sulla spalla ma è comunque «uno titulo». E poi anche noi abbiamo una first lady tatuata. O meglio una Premiere Dame: perché Carla Bruni prima di ritrovarsi sposa di Nikolas Sarkozy nella vita ha provato di tutto. Tatuaggio compreso.

La tribù vip del tatuaggio
Il tatuaggio al piede di cui si parla in Uk (di Chiara Beghelli)

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